“Credete voi che vivere nella verginità voglia dire di per sé essere santi? … Quante sono le anime che nella verginità hanno soltanto un impedimento alla carità! Hanno soltanto, non certo una causa, ma una occasione di maggiore peccato: di egoismi, di ambizioni, di pettegolezzi stupidi! (…).
Chi della castità non fa un mezzo di amore perfetto, ne fa un mezzo invece di rimpicciolimento, di inaridimento di amore; diventa peggiore di chi vive nel matrimonio”.
Esercizi spirituali a Firenze, 16-18 luglio 1958