“In qualunque stato, in qualunque condizione di vita, in qualunque età e qualunque sia il sesso, noi dobbiamo vivere una spiritualità monastica, perché la Comunità è un movimento monastico. Si è detto fin dall’inizio che noi vogliamo realizzare un monachesimo interiorizzato, cioè vogliamo esser monaci nel mondo, senza la difesa della clausura, senza la difesa del silenzio e soprattutto senza il distacco dai nostri fratelli.
(…) Nel rispetto dunque dello stato di vita di ciascuno, noi dobbiamo vivere una spiritualità monastica. Non è qualche cosa che si aggiunge alla nostra vita, ma deve penetrarla dall’intimo e trasformarla, pur nel rispetto dello stato di vita di ciascuno”.
Esercizi a Zafferana Etnea (CT), 6-10 giugno 1988