Ogni spiritualità d’élite è anticristiana. Se la Comunità divenisse una chiesuola e noi stessimo a guardarci l’un l’altro, per benino, mantenendo lontani tutti coloro che non fanno parte della Comunità, praticamente non vivremmo più vita cristiana. Potremmo vivere una vita spirituale (spirituale in senso umano, non spirituale dallo Spirito di Dio), spirituale e nobile quanto si voglia, ma non più una vita cristiana (…).
Dio non ci santifica e non ci salva individualmente, ma in quanto siamo legati fra noi, perché Egli ha amato e ama un popolo che è la sua Chiesa. È la sua Chiesa che Lo conosce e Lo serve. Noi dunque Lo conosciamo e Lo serviamo in quanto facciamo parte di lei, in quanto, in qualche modo, ci identifichiamo a lei.
Ritiro a Casa San Sergio (FI), 17 gennaio 1965