Per vivere la legge della carità, una legge di carità che non ci rende estranei a nulla, si impone di realizzare nella propria vita la vita dell’universo. Nulla di più, nulla di meno.
Io non posso accettare di essere semplicemente ‘io’; non lo posso, non lo voglio. In me tutto l’universo deve vivere e deve acquistare una voce. In me, in quanto io sono nel Cristo, tutto quanto l’universo diviene uno.
Adunanza a Firenze, 1° ottobre 1961