Il libro “Incontri e aneddoti” ha avuto una lunga gestazione. L’idea fu di p.Benedetto, che un giorno disse: “Perchè non facciamo un testo dove si raccontano gli aneddoti del Padre, per conoscerlo anche nel suo aspetto domestico, nella sua umanità?” Del Padre esistono tanti libri scritti da lui, e certamente lo si può conoscere attraverso quelli, ma è importante anche ascoltare i ricordi di coloro che lo conobbero personalmente. P.Benedetto diede a me l’incarico di contattare le persone che avrebbero potuto ricordare episodi, frasi, particolarità, cosa che feci approfittando dei cinque mesi di permanenza in Australia un anno e mezzo fa. Ne venne fuori una raccolta assai vivace e interessante. Io non ho fatto altro che sistemare frasi ed episodi per temi, e presentare poi il testo a p.Benedetto, il quale poi ha fatto una prefazione iniziale. Egli ci teneva a poter presentare il libro in occasione 15° anniversario della morte del Padre (15 febbraio 2021), giorno che coincide con il passaggio del superiorato da lui a p.Agostino. In questo modo egli ha inteso anche rendere un omaggio al Padre in questo giorno importante per tutta la Comunità. Il libro è stato presentato quindi in quella occasione, ed è ora a disposizione. Inutile dire che si tratta di un testo che sarebbe bello tutti avessero, soprattutto coloro che non hanno conosciuto di persona don Divo Barsotti, perché “esce un po’ dalle righe” e ci presenta un Padre vivo, arguto, profondo, a tratti anche divertente o commovente. Se i santi si riconoscono “dalle sfumature”, come ebbe a dire uno scrittore spirituale francese, è importante per noi della Comunità leggere queste sfumature. Ne esce infatti un ritratto, godibile, brioso, sulla figura del Padre, e naturalmente inedito. Nel testo c’è un capitolo per esempio sul suo rapporto con i treni (!), uno sul suo modo di fare la spesa al mercato, uno sui viaggi improvvisati decisi alle cinque del mattino… e tanto altro ancora.
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato, con i loro ricordi, alla stesura di questo testo.
p.Serafino
Divo Barsotti è nato a Palaia (PI) nel 1914. Nel 1946 nove anni dopo l’ordinazione sacerdotale, su invito di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove visse il suo ministero sacerdotale e approfondì la sua innata capacità di predicatore e scrittore.
Nel 1947 ha fondato la Comunità dei figli di Dio, che unisce laici e sacerdoti in una famiglia religiosa che, ispirandosi alla spiritualità monastica, impegna i propri membri a vivere la radicalità battesimale con i mezzi che sono propri della grande tradizione della Chiesa. Don Divo è tornato al Padre il 15 febbraio 2006 nella Casa Madre dedicata a San Sergio di Radonez, dove ha vissuto 50 anni, a Settignano, sulle pendici dei colli di Firenze.
In queste pagine sono raccolte alcune testimonianze di chi ha conosciuto don Divo. Se da un lato rivelano come in lui si percepiva la presenza di Dio, la forza dell’amore di Dio che animava ogni suo gesto e ogni sua parola, d’altro lato mostrano anche la sua dimensione umana, il suo carattere non facile, la sua personalità forte, ma soprattutto la sua umiltà. Le testimonianze raccolte suggeriscono che egli viveva realmente l’intimità con Dio, immerso “nella divina Presenza” anche nelle situazioni più quotidiane: i santi di ogni tempo erano realmente la sua famiglia e il Cielo la sua casa. Per dirla con le sue stesse parole, il Cielo tutto lui “lo portava nel sangue, lo portava nel cuore”, e sentiva di essere “la Chiesa”, come lo è ogni cristiano che apre il cuore al Mistero dell’amore. La santità non richiede doti eccezionali, ma, come don Divo ripeteva, un’apertura totale e incondizionata all’invasione di Dio. Ed è questo che può renderci tutti liberi ed eccezionali, come ha reso libero e davvero eccezionale don Divo Barsotti.